Il geologo va a scuola

L’elenco dei fenomeni idrogeologici, alluvionali e sismici che hanno colpito la nostra regione negli ultimi anni così come le perdite di vite umane e i danni calcolati sono tristemente noti a tutti: esperti del settore, amministratori e cittadini.
Quello che ai più non è noto è il concetto di prevenzione (a cui è strettamente legato quello di sicurezza) che parte da un presupposto fondamentale che è la conoscenza dei fenomeni naturali che investono periodicamente il nostro territorio nazionale e di conseguenza anche quello regionale.
Infatti è con la conoscenza che si garantisce il rispetto, la prevenzione e la valorizzazione del nostro territorio e dell’ambiente in cui viviamo . Il concetto del “prevenire è meglio che curare” ben diffuso in altre culture, fatica a decollare nella nostra, dove si preferisce intervenire a posteriori dimenticando che un euro speso in prevenzione si traduce in 10 euro spesi per la cura a posteriori (tralasciando in questo mero conteggio le inestimabili perdite di vite umane).
Ma non finisce qui.
Si pensi alla inadeguatezza strutturali e infrastrutturali di alcuni edifici (molti dei quali sono definiti strategici ai sensi della normativa vigente) per non parlare delle carenze in tema di pianificazione urbanistica.
A questo tema si possono anche aggiungere le differenze comportamentali e mentali sulla modalità di approccio alla situazione di rischio nel caso si verifichi una criticità sia essa di tipo sismico sia idraulico o idrogeologico.
La soluzione al problema non è facile, si tratta di cambiare il modo di vedere e di approcciarsi al problema rischio sismico, idrogeologico e idraulico. In una parola sarebbe necessario un cambio di mentalità.
Il Comune di Noceto ha pensato di iniziare ad attuare questo cambiamento di mentalità partendo da un’opera di divulgazione scientifica e quindi di conoscenza e di primo approccio ai problemi, rivolta alle giovani generazioni cioè quelle più ricettive, più sensibili ma anche più coinvolte pensando ad un prossimo futuro dove i ragazzi di oggi saranno i cittadini di domani e si è pertanto rivolto alle classi delle scuole primarie e secondarie.
Parte da queste premesse un progetto di divulgazione della geologia che ha interessato le scuole di primo e secondo grado del Comune di Noceto.
Lo scopo è stato molteplice da un lato si è voluto parlare del geologo (chi è e cosa fa) e di geologia, dall’altro si è parlato di fenomeni naturali quali frane, alluvioni e terremoti e cioè di rischio idrogeologico, sismico e idraulico.
Il progetto si è sviluppato in una serie di incontri tematici differenziandosi a seconda delle classi interessate per tematica affrontata e per il linguaggio divulgativo che pur rimanendo entro binari di rigore scientifico ha cercato di adeguarsi all’età degli alunni a cui era rivolto, modulando la terminologia in funzione dell’auditorio.
Tutti gli incontri, tenuti dai geologi professionisti Lorenzo Daini e Antonio Di Lauro che si sono resi disponibili hanno avuto un comune filo conduttore che è stata l’esposizione di una presentazione dal titolo “Il mestiere del geologo” dove venivano illustrate tutte le competenze professionali del geologo partendo dall’impiego nella realizzazione delle grandi opere attraverso la geotecnica per arrivare fino agli impieghi in campo ambientale.
Particolare interesse ha destato negli alunni la spiegazione degli “strumenti di lavoro” del geologo. Infatti da un lato sono state fatte vedere alcune slide raffiguranti le attrezzature di indagine geognostica (sia da su terra sia su piattaforma) mentre in aula erano presenti alcuni strumenti di uso comune partendo dal classico martello per arrivare alla bussola e al più sofisticato GPS.
Nel descrivere le attrezzature di sondaggio, gli alunni hanno mostrato un grande interesse e curiosità innata per alcune carote di roccia che sono state mostrate loro e prelevate a profondità pari a 250 mt da pc.
Approfittando anche della presenza degli insegnanti in aula si è poi posto l’attenzione su alcuni basilari concetti di protezione civile. In particolare ci si è soffermati sull’illustrare i comportamenti scorretti delle persone coinvolte negli eventi e spiegando altresì quali dovevano essere gli atteggiamenti corretti da tenere.
Infatti si è ricordato che spesso succede che le persone non siano capaci di riconoscere i pericoli naturali insiti in un evento oppure più spesso accade che li sottovalutino mettendosi così in una condizione di pericolo che spesso può diventare molto pericolosa.
Si è quindi proceduto a fornire indicazioni sui corretti atteggiamenti comportamentali da tenere sempre presenti in ogni situazione e in ogni luogo (casa, scuola etc.). Questo punto è di fondamentale importanza in quanto i ragazzi sono da sempre considerati un ottimo mezzo di trasmissione e di comunicazione con gli adulti. In altre parole è molto probabile che ciò che è stato trasmesso agli alunni sia poi stato riportato presso le famiglie degli stessi.
Oltre a ciò è di rilevante importanza creare/destare un interesse specifico nei ragazzi alle tematiche suddette allo scopo di formare e creare nelle nuove generazioni di futuri cittadini una specifica cultura della prevenzione e della sicurezza. Non va dimenticato infatti che i bambini/ragazzi di oggi saranno i cittadini di domani e alcuni di loro saranno magari preposti alla funzione di salvaguardia del territorio
Gli incontri hanno interessato le classi terze, quarte, quinte scuola primaria Renzo Pezzani; Scuola secondaria Pelacani e Scuola primaria Borghetto dell’Istituto Comprensivo Rita Levi-Montalcini di Noceto grazie all’avvio di un progetto che ha coinvolto l’Amministrazione Comunale di Noceto, la dirigente scolastica Paola Bernazzoli e gli insegnanti.
In totale gli alunni coinvolti sono stati più di 500 presso il comprensorio di Noceto e in modo indiretto le loro famiglie.
Le lezioni si sono tenute in più sessioni della durata media di circa due ore cadauna e gli alunni erano suddivisi per fascia di età per facilitare la comprensione e uniformare il discorso con un unico linguaggio modulato in funzione della platea.
Si è poi provveduto anche a realizzare una lezione appositamente studiata per la scuola dell’infanzia con la raffigurazione dei principali fenomeni geologici idro e geomorfologici e tettonici presentata ai bambini come la storia della vita di un granello di sabbia. Questa rappresentazione è di grande utilità in quanto serve per iniziare a far apprendere ai più piccoli i primi concetti basilari che vanno dal sapere cos’è il geologo al fenomeno che le montagne sono “in movimento”.
Alle lezioni tenute presso l’aula magna della Scuola Primaria di Noceto era sempre presente il Sindaco in carica Fabio Fecci che ha da subito sostenuto l’iniziativa cogliendone l’importanza divulgative e conoscitiva presso i ragazzi e indirettamente presso le famiglie.
<< Ci è sembrato molto utile portare a Noceto questo progetto, che poi verrà esportato anche ad altri comuni della provincia e della regione - spiega il sindaco Fabio Fecci che ha seguito l’iniziativa anche in qualità di vicepresidente ANCI Emilia Romagna - per avvicinare i ragazzi a temi importantissimi e far conoscere la figura del geologo, il suo ruolo e le competenze.
Queste lezioni, che Lorenzo Daini e Antonio Di Lauro sanno condurre con grande vivacità ed alle quali gli alunni stanno dimostrando molto interesse, affrontano anche il tema della protezione civile perché vengono date le indicazioni pratiche sui corretti comportamenti da tenere in caso di calamità naturale.
Tutto questo è stato propedeutico anche al grande evento di protezione civile che abbiamo organizzato nel nostro Comune che ha visto il coinvolgimento di tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo, della Protezione Civile con tutti i soggetti istituzionalmente preposti. E’ stato un evento trasversale con esercitazioni pratiche e dimostrazioni su come affrontare nella maniera adeguata le emergenze di ogni genere.
Questi sono progetti che si aprono all’esterno e portano a scuola professionalità importanti e tematiche di grande attualità, creando sinergiche e concrete reti di collaborazione e il nostro intento è quello di proseguire con la programmazione di iniziative di questo genere>>.
I ragazzi hanno manifestato grande stupore apprendendo che anche il Sindaco era geologo! Segno questo che nella nostra cultura la figura del geologo è relegata ad aspetti ben specifici e confinati a tematiche che gravitano esclusivamente attorno a temi “classici” quali tettonica a zolle.
DESCRIZIONE DELLE PRESENTAZIONI TERREMOTI VULCANI E FRANE E ALLUVIONI
La trattazione di questi temi è avvenuta mediante animazioni e video che rappresentavano i principali fenomeni; questi erano corredati da slide che oltre a schematizzarne i processi riportavano disegni e rappresentazioni che esemplificavano i argomenti presentati.
Tutti i concetti trattati partivano dall’osservazione di alcune fotografie ed illustrazioni che permettevano ai ragazzi di porsi dei quesiti su ciò che vedevano, correlazioni e nuovi interrogativi portavano gli alunni a farsi domande la cui risposta veniva data durante la trattazione del tema. Per i terremoti ad esempio si sono mostrate inizialmente diapositive di vette dolomitiche e di binari ferroviari non rettilinei; veniva chiesto ai ragazzi se tra le foto ci fossero correlazioni di sorta.
Gli argomenti venivano poi spiegati con linguaggi più specifici in funzione del grado scolastico dei discenti, ed in modo che tutti potessero comprendere ciò che veniva loro esposto. Termini specifici della materia venivano comunque utilizzati in quanto la Geologia, essendo una scienza, necessita di termini tipici della disciplina.
Per quanto concerne terremoti, frane e le alluvioni si sono presentati i concetti mediante semplificazione, ricreando modelli e mostrando immagini e video esplicativi selezionati in modo anche da non turbare la sensibilità dei ragazzi.
Questo non ha in alcun modo minimizzato la pericolosità del fenomeno ma tutto è stato improntato nella necessità di conoscerne i meccanismi le dinamiche per poter presentare il Geologo come la figura che può prevenire eventi talvolta catastrofici come l’alluvione o i movimenti gravitativi. Per quanto riguarda invece i fenomeni tettonici l’accento è stato posto non tanto sulla prevenzione, ma sulla necessità di capire le dinamiche sismiche e sui comportamenti da adottare in caso di squotimento quale metodo efficace per combattere la paura e salvaguardare l’incolumità di tutti.
Per tutti gli argomenti trattati si sono condotti alcuni “esperimenti”, anche se il termine più corretto sarebbe “esperienze”. La simulazione dell’eruzione di un vulcano, il crollo di un semplice castello di sabbia ad opera dell’acqua, ma anche la creazione di “onde sismiche” mediante il posizionamento di un geofono e (la relativa visione computerizzata dell’input), ed infine la ricostruzione di un fenomeno di liquefazione, hanno permesso agli studenti di leggere in modo diverso i fenomeni gravitativi, sismici ed idrogeologici che spesso sentono nominare in caso di eventi calamitosi anche gravi.
Un accenno particolare è stato poi posto sul fenomeno delle alluvioni; essendo Parma stata colpita da tale fenomeno nel mese di Ottobre 2014. L’utilizzo di foto aeree, recenti e del passato, unite a grafica computerizzata, hanno permesso di comprendere la naturale evoluzione dell’idrografia superficiale e la relativa lettura sul territorio dell’evoluzione dei corsi d’acqua; questo a dimostrazione che, in taluni casi, l’intervento dell’uomo che fissa sul territorio l’andamento fluviale, può generare situazioni di rischio.
Al termine si è dato spazio ai ragazzi che non si sono fatti attendere e con domande o testimonianze hanno cercato di chiedere chiarimenti su alcuni aspetti che li avevano particolarmente colpiti oppure hanno trasmesso quello che maggiormente li aveva colpiti.
Con questo ciclo di lezioni si è anche cercato di sfatare questa consuetudine cercando di fare emergere la figura professionale del geologo (di cui pochi anche tra gli addetti ai lavori conoscono le reali competenze) assegnandoli anche un ruolo di dinamico lettore e di valorizzatore delle bellezze del paesaggio che ci circonda.
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