Chiesa Parrocchiale di San Martino

Le prime notizie scritte sulla presenza di una pieve a Noceto risalgono al 3 febbraio 1162. Essa compare infatti in un atto di donazione con il quale Gherardus ed Ermengarda da Monistero cedono al Capitolo della Cattedrale di Parma una parte del mulino posseduto in Noceto presso la Chiesa (I. Affò “Storia di Parma” vol. 1). Viene inoltre menzionata nel “Rotulus Decimarum” del 1230. Nel sopracitato affresco del Bembo a Torrechiara (1462), vediamo raffigurata una piccola chiesa appena fuori le mura: anche se la sua ubicazione esatta ci è sconosciuta, è possibile ritenere che essa si trovasse nelle immediate vicinanze di quella odierna, forse addirittura nello stesso luogo.
Nel XVII secolo l’antica chiesa non rispondeva più alle esigenze di una popolazione in continua crescita: dunque, nel periodo che va dal 1692 al 1754 ne fu costruita una nuova. Nel 1875 furono progettate, dal geom. Ferdinando Leonardi, una nuova facciata e le due navate laterali .
L’interno dell’edificio venne decorato per la prima volta nel 1905 e di nuovo negli anni ’50 ad opera dei fratelli Furlotti.
Nel 1942 fu attuato un programma di abbellimento, con la realizzazione del fonte battesimale e della sua cappella per opera del prof. Piero Furlotti. Sullo sfondo della cappella compare il quadro raffigurante il battesimo di Gesù donato da Eugenio Scarabella verso il 1750.
La chiesa vanta un patrimonio artistico composto da diciotto opere catalogate fra quelle di interesse nazionale, tra le quali è da menzionare il grande dipinto, attribuito a Francesco Scaramuzza (1832), raffigurante S. Martino a cavallo.
A lato della Chiesa, di fianco alla canonica, oltrepassando un piccolo cancello e scendendo le scale ci si trova all’entrata della Cripta di San Francesco.
La cripta di San Francesco
Si trova a lato della Chiesa, sotto la canonica, accessibile oltrepassando un piccolo cancello e scendendo le scale. Il locale racchiude oggetti di notevole valore storico, come la vasca battesimale presente nella prima chiesa, e un antico arco sotto al quale pare passasse il canale che alimentava il mulino situato nei pressi della pieve. Un documento risalente al 1162 attesta: “Fecerunt finem de quarta cuiusdam molendini parte, posita in Noceto prope ecclesiam”. Sono esposti anche una ruota, utilizzata per azionare il mantice dell’organo (1780) prima dell’avvento dei sistemi elettrici e l’orologio della torre campanaria del 1754.
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